31/01/14

CORNICI IN PELLE





Anni fa, mentre facevo visita ad una mia amica che  lavorava nel settore dei pellami  mi feci regalare dei ritagli di pelle colorata che sarebbero stati buttati via.

 Strisce di varie dimensioni e lunghezze e di diversi tipi di pellame diversi.


Non ho mai saputo cosa fare con questi. Ritagli fino a quando un giorno ho avuto una ispirazione. Realizzare delle cornici per appendere foto della mia famiglia.


Ho utilizzato delle cornici Ikea quelle in pino grezzo.

Ho smontato il vetro ed ho appoggiato la cornice sopra ad tavolo.

 Sotto alla cornice ho messo un panno spesso pari .

Ho preparato  i vari pezzetti  a misura della cornice ed ho steso sia sulla pelle che sul legno un leggero strato di colla bostik ,ho aspettato circa 5 minuti poi li ha attaccati insieme, avendo cura di tenere vicinissimi i vari pezzettini fra di loro.


Alla fine con un martellino leggero ho picchiettato ripetutamente  la pelle affinché aderisse bene.

Ho poi attaccato con chiodini e martello il gancino per appendere il nuovo quadro porta foto.



29/01/14

LA STUFA ECONOMICA


La stufa economica…….chissà  quanti di voi la conoscono !
Io ho la fortuna di poosederne una ancora perfettamente funzionante. Adoro utilizzarla ! Mi ricorda quando ero piccola ed andavamo in montagna.


Sono contenta che anche la nostra bambina sappia che cosa e' e come funziona.


Il nome “stufa economica” penso derivi dal fatto che con essa puoi fare diverse cose, quindi economizzare e risparmiare.

Con la stufa economica si può cucinare normalmente sui cerchi oppure utilizzando il forno .



Si può scaldare l’acqua dentro la 
“ caldereina”, asciugare i panni stendendoli nell'apposito strumento agganciato al tubo, scaldare l’ambiente.

Ogni tanto  cuocio il mio pane  fatto con pasta madre, nel forno della stufa e devo dire che la croccantezza  e consistenza sono diversi, migliori.



Poi periodicamente il mio Maritino master  grigliatore,  diventa master chef e ci cucina delle patate arrosto cotte sempre nel forno della stufa...... sono la fine del mondo.



28/01/14

IL QUADRO CON MANIGLIE CHE DIVENTA UN VASSOIO





Ho passato  un periodo della mia vita, in cui ricamare era il mio passatempo preferito.

 Mi rilassava e non mi faceva pensare a nulla.

Ho iniziato fin da ragazzina durante le vacanze estive in montagna ( a Palagano ) durante  le quali frequentavo un corso di ricamo dalle Suore Francescane del paese.

Bei momenti trascorsi insieme ad amichette nelle sale del convento o in giardino. Di quei momenti ricordo la quiete e la tranquillità,   le succulenti merende che facevo a meta’ mattinata.

Uscivo dal convento ed andavo al forno ad acquistare una "focaccina " salata di forma tonda,  che mi facevo tagliare  e successivamente riempivo con una vaschetta di nutella. Buon gustaia fin da piccola !!

In quel periodo ricamai una serie di centrini a punto intaglio ed una tovaglietta da the in tela Aida che mia madre mi aveva cucito insieme ad i tovaglioli  ed io ricamata a punto croce.



Imparata  la tecnica, l’ho poi rispolverata  dopo i 22 anni circa. 

Sempre in estate,  nella pausa pomeridiana o la sera dopo cena,  ricamavo.

Era come una necessita’, punto dopo punto con tanta passione vedevo nascere fra le mie mani dei piccoli capolavori.

Uno di questi e’ il quadro vassoio che vi ho mostrato in foto.

L'ho realizzato circa 30 anni fa,  quando le mie passioni erano ancora poche.

Se devo essere sincera, non lo ho usato tante volte,  perché spesso mi dimentico di averlo, ma quando andai dal corniciaio per  farlo  incorniciare ero veramente molto contenta.





Le maniglie , penso che poi le attacco’ il mio papa’,  non ricordo esattamente.

27/01/14

NATURA MORTA E "CA' DI COSTRI " PALAGANO




Fra le varie tecniche che ho sperimentato, dopo la tempera,  ci fu l’olio.
Ricordo ancora che andavo a caccia di colori nei negozi specializzati che un tempo  si trovavano nella nosta citta’ . Ho il ricordo di una mesticheria in piazza Mazzini accanto alla Sinagoga, un  ricordo vago ma piacevole. Dipingere ad olio era inebriante in tutti i sensi. L'odore dell'olio di lino cotto. Ancora oggi se lo sento mi si apre una finestra olfattiva della memoriaa. Mio papa' mi aveva costruito una valigetta porta colori e porta pennelli modificando una cassetta di legno che si regalano per natale piene di vini. Ancora oggi la conservo anche se in realta' e' tanto tempo che non la apro piu'.
Quindi parliamo di tanti anni fa’ forse anche 30 …chissa. . . . .
Lo si puo’ vedere anche dalle firme con cui siglavo i miei quadri.


Questo quadro ora e' appeso  nell'ingresso della mia mamma.


 Ora se lo guardo l'occhi cade immediatamente alla sbagliata prospettiva del tetto, ma quando lo dipinsi non me ne accorsi.

Ero in montagna a Palagano (Mo) era estate e cio' che rappresentai era un borgo che si chiamava Caì' di Costri. 

Oggi e' in parte crollato ,l a torre non esiste piu'.

 Ricordo le ore trascorse all'aperto ad osservare quel borgo, io la mia tela, i miei pennelli ed i miei pensieri. 

Buffa anche la firma  . . . . per esteso.

PORTA FOTO



Anni  fa feci un  corso per decupage. In quella occasione imparai la tecnica che prima di allora non conoscevo. Successivamente l’ho  sperimentata personalmente  e creato  oggetti personalizzati.
Questi sono dei porta foto che ho realizzato nel 2005.
Quell’anno fu il regalo di natale per diversi ns. amici.
Materiale occorrente:
cartoncino rigido alto 2-3 mm
carta risodi due tonalita’ diverse
colla per carta
pennello
cutter
foglio di plastica trasparente
righello
matita
decorazioni a piacere
colla a caldo 
Esecuzione:
Con il righello disegnare un rettangolo della misura che si desidera. 

Disegnarne una cornice che abbia il contorno piu’ piccolo di circa 1 cm  del rettangolo e dello spessore che desiderate.

Ritagliare due  rettangoli di carta riso , uno esattamente uguale al cartone l’altro piu’ largo di cm 1,5.

Incollare con la colla aiutandosi con il pennello prima la parte piu’ grande sul cartone e ripiegare dietro la parte eccedente.
Poi copire con il pezzo a misura la parte dove e’ stata ripiegata la carta,
In questo modo avrete fatto lo schienale del porta foto.

Rivestire anche la cornice con la stessa tecnica di prima magari usando un colore diverso.

Attendere che si asciughi il tutto.
Preparare una forma per fare ‘appoggio. 

Guardate la base d’appoggio di un porta foto che sicuramente avrete in casa e rivestirlo sempre con la stessa tecnica.

Piegare la parte piu’ sottile per una lunghezza di circa cm 2. che andra’ incollato al retro del porta foto.
Incollare in modo che sia centrata,  solamente  tre lati della cornice sul rettangolo . Il lato corto libero servita’ per infilare la foto.

Tagliare la pellicola trasparente leggermente piu’ grande del buco porta foto ed infilatelo dentro.

 La sua funzione sara’ quella di proteggere la foto.



Decorare a piacere la cornice. Utilizzate la colla a caldo perché più duratura,

26/01/14

ACQUERELLI CON BASE IN LEGNO DI MARE










Anno 2010
Acquerelli con base in legno,
I legni utilizzati sono quelli che i vacanza raccolgo sulla spiaggia.


Li ho incollati con colla a caldo su base in cartone rivestita con tela juta.


I legnetti sono attaccati vicini ed in mezzo ho infilato la cartolina che ho dipinto ad acquerello.

 Questi li ho realizzati anni fa per un mercatino di beneficenza della scuola d’infanzia della nostra  Bambina.


Li ho poi confezionati  e riposti in un espositore realizzato con una cassetta di legno per frutta,dipinta con colore acrilico.


8.OOO VISITE AL MIO BLOG





E' con immenso piacere che vi informo che ho 

raggiunto un'altro traguardo .

 Il mio blog si sta diffondendo...... sono 

tante le persone che lo visitano e moltissime 

in paesi lontani dall'Italia,


grazie a tutti .

25/01/14

COME PULIRE I CALAMARI



Prima di tutto i calamari dovranno essere freschi sia se appena pescati o decongelati. Cioe’ in entrambi i casi il mollusco si dovra’ presentare sodo e compatto.


 Anche un calamaro decongelato puo’ non esser fresco se trrscorso troppo tempo dopo lo scongelamento.

Lavare sotto l’acqua corrente. Su un tagliere tagliare con un coltello, la parte con i tentacoli (testa) poco sopra gli occhi. 

Con una leggera pressione spingere il centro dei tentacoli verso l’esterni, in modo che esca il becco della bocca (una specie di pallina).

Con le mani togliere dall’interno del calamaro “l’osso” una specie di listarella trasparente poi con l’aiuto delle dita svuotarlo da tutto il contenuto, facendo attenzione a non romperlo.

Sciacquare bene l’interno con acqua corrente poi procedere con l’esecuzione della ricetta.
Per fare la CALAMARATA O UN SUGO  e la FRITTURA andranno tagliati a rondelle.

Per fare gli SPIEDINI tagliarli sui lati in modo da ottenere due pezzi.
Per fare i CALAMARI RIPENI   lasciarli cosi’

TROCCOLI RISOTTATI CON CALAMARI




Ingredienti:
dose per tre persone
1 confezione di pasta fresca di grano duro tipo troccoli
500 gr di calamari
3 olive verdi grandi
4 filetti di alici
8 capperi sotto sale
300 ml di passata di pomodoro
sale pepe
 4 cucchiai olio evo
1 glio in camicia
1  bicchiere acqua calda


Esecuzione:
La pasta che ho scelto sono i Troccoli della ditta Maffei.

Si tratta di una pasta fresca da banco frigo, fatta con farina di grano duro che trovo in vendita nell’ipermercato Esselunga.

 Ottima perché rimane sempre al dente e la si può cuocere risottata, cioè direttamente nel sugo .

 In questo modo assorbe tutti i sapori .

In una padella capiente versare circa 4 cucchiai di olio evo , la passata di pomodoro e l’aglio in camicia (intero con la pelle).

Pulire i calamari ( leggere post come pulire i calamari) e tagliateli ad anelli.

Tritate finemente i capperi (senza lavarli) e le olive. 

Aggiungete questo composto alla passata insieme ai calamari ed i filetti di alici.
Scaldate un po’ di acqua che userete ad allungare il sugo .

Fare cuocere i calamari per circa 5 minuti,  poi aggiungere la pasta. Questa si presenta  a forma di nido. 

Questo  nido dopo un po’ inizierà a slegarsi , aiutare questa operazione con un cucchiaio di legno in modo delicato.

Aggiungete circa mezzo bicchiere ( da nutella) di acqua calda , chiudete con coperchio e mescolate ogni tanto fino alla cottura.

 Se dovessero asciugare troppo aggiungere ancora un po’ di acqua,

24/01/14

COME CUCINARE ALLA BRACE PESCI/MOLLUSCHI /CROSTACEI




La nostra famiglia adora cucinare alla brace, e non appena il tempo lo permette e non solo …si griglia.
L’esperto della griglia e’ mio marito,  devo dargliene atto ,io preparo le varie pietanze, ma lui e’ master grigliatore.

Il pesce in foto e' un Pargo di 1,5 kg che la settimana scorsa ci siamo concessi  e gustato in tranquillita'
Oggi vi spiego un semplicissimo intingolo perfetto per tutti i tipi di pesce e crostacei da fare alla griglia.

Ingredienti:
mezzo bicchiere (da nutella ) di olio evo
2 rami di rosmarino fresco
Sale pepe qb
2 spicchi di aglio in camicia
mezzo bicchiere di Prosecco

La foto accanto mostra il boccone più buono in tutti i pesci....la guancia







Esecuzione:
In un piccolo tegamino mettere l’olio_ il sale _ il pepe ed i due spicchi di aglio.
Fare scaldare il tutto_ poi non appena sara in temperatura spostare dal fuoco il tegamino e versare il Prosecco. 

Immediatamente si formerà una schiuma. 


Rimettere sul fuoco altri 30 secondi poi togliere di nuovo per evitare che l’olio salga troppo di temperatura.


Ripetere questa operazione tre volte poi spegnere il fuoco.

Lavare i rami di rosmarino d asciugarli poi legarli insieme con spago alimentare.

Il mazzetto cosi’ ottenuto sara’ il vostro pennello con cui bagnerete in continuazione durante la cottura il pesce /crostacei /molluschi che state cuocendo alla brace, fino a quando non saranno cotti.


Inutile dire, che elemento fondamentale della cottura alla brace e’ la quantità e la qualità delle braci. 
La legna utilizzata dovrà essere  di alberi non trattati, le braci dovranno essere abbondanti e di pezzatura grossa.

23/01/14

....PRONTI PER SEMINARE .....





Come tutti gli anni  e’ arrivato il momento della semina protetta.


Rispettando quelle che sono le regole “lunari”,  cioè semina in luna calante per evitare un accrescimento troppo veloce della piantina, e di conseguenza la “filatura”,  entro il 29 gennaio , insieme alla mia principessa , semineremo i pomodori, zucchini , peperoncini e basilico.

Ovviamente i semini li abbiamo presi all'origine, ovvero dai migliori pomodori dell'anno scorso e dalle relative altre piante. 


Come faceva il mio Papa si schiaccia un pomodoro bellissimo e maturato  sulla pianta,  il succo ed i semini si mettono sopra ad un sacchetto da pane doppio poi si lasciano al sole dell'estate a seccare.

 Quando giunge poi il momento della semina si staccano uno ad uno e si procede.



Come terrario uso una confezione in cui erano riposti i mattoncini Lego, che una cara amica mi ha conservato. "Ti ho tenuto questa scatola a scomparti, secondo me potrebbe servirti"(parole testuali).

Si prepara un composto di torba e terriccio preso nella mia compostiera ( o terriccio universale) si riempono le vaschette per 3/4 poi si mettono circa 10 semini per vaschetta. Si ricopre con altro terreno poi con il nebulizzatore si bagna.

La cassettina va tenuta in un ambiente di servizio tipo garage o cantina dove la temperatura si aggiri sui 14/15 gradi.

Bagnare ogni 2-3 giorni ed attendere........dopo circa un mese dovrebbero iniziare a spuntare le piantine.
Ovviamente se si seminano gli zucchini occorrera' mettere non piu' di 4  - 5 sem,  mentre per basilico, insalata ed altre verdure da taglio su devono seminare a spaglio su tutta la superficie .

Pressare sempre il terreno sopra ai semini in modo che questi quando crescono non alzino il terreno.

22/01/14

ACQUERELLI CON ELEMENTO ACQUA




Anno 2001

La mia grande passione per il mare e per tutto ciò che lo ricorda mi spinge spesso a realizzare oggetti o dipingere situazioni  dove l’elemento acqua e’ presente.

 Anno 1998












Tutti questi quadri sono ovviamente appesi alle mie pareti. 

Anni fa avevo scelto le pareti delle varie stanze, da alcuni anni, dopo che ho modificato cromaticamente le pareti della mia casa, ho deciso di appenderli tutti insieme alle pareti di una scala di servizio, lo preferisco .

21/01/14

COME REALIZZARE PARASPIFFERI CON MATERIALE DI RECUPERO




Con l’arrivo dell’inverno,  iniziamo ad avvertire la presenza di spifferi.
In questo post vi suggerirò  come realizzare dei para-spifferi utilizzando materiale di recupero.

Anni fa un mio conoscente mi regalo due scatoloni di campionature di tessuti da divani, tende, tovaglie.

 Splendidi tessuti di vari tipi e fantasie. Ovviamente li ho gelosamente conservati in attesa di un loro utilizzo, ed e’ arrivato.

Per riempire i para-spifferi ho utilizzato vari indumenti smessi  o logori che ho provveduto a tagliare a piccoli pezzi. Quindi se desiderate cucirvi dei para-spifferi non buttate  nulla che sia di stoffa o di maglia.


Materiale occorrente:
scampoli di tessuto o campionature
indumenti o abiti smessi
forbici
macchina da cucire
ago e efilo
riga lunga e gesso
spillini

Esecuzine:
Per prima cosa occorre assemblare i vari pezzi di stoffa fino a realizzare un rettangolo che abbia il  lato lungo della misura che vi occorre.
Posizionateli su un tavolo in modo da abbinare i vari colori tra di loro. Con gli spillini unirli fra di loro poi cucire con punto lineare fra di loro.
Il rettangolo dovra’ avere unaìaltezza di circa cm 40.
Doppiate il tessuto con il lato dritto all’interno e cucite un lato corto ed un lato lungo.
Scaravoltate  il tubo cosi’ ottenuto.
Tagliate a pezzi vecchi calzini, maglioni,  strofinacci etc ed infilateli poco alla volta senza pressare troppo all’interno del para-spifferi.


Quando sara’ pieno cucite a mano il fondo ripiegando leggermente all’interno entrambi i bordi. In questo modo rimarra’ pulita la cucitura.

20/01/14

MIRTILLINO (LIQUORE AI MIRTILLI)


E’ quasi finito il tempo dei mirtilli... . . . . . .ma potete prender nota per il prossimo anno.
Questo liquore e’ femminile, dolce e forte ,di facile esecuzione.

Ingredienti:
1 kg di mirtilli freschi
1 litro di grappa
500 gr di zucchero di canna
1 vaso di vetro chiusura ermetica







Esecuzione:
Lavare accuratamente i mirtilli e lasciarli asciugare.
Versare la grappa nel vaso ed unire lo zucchero.
Mescolare bene, affinche 'lo zucchero inizi gia' a sciogliersi.
Versare i mirtilli .
Chiudere bene il vaso e periodicamente mescolare affinche' lo zucchero si sciolga completamente.
Consumare dopo un mese circa, i mirtilli dovranno "appassire " e rilasciare parte del loro sapore e  colore .
Si serve ghiacciato insieme ai mirtilli  ottimo anche sul gelato


19/01/14

TAGLIOLINI POMODORO E BASILICO





Un gustosissimo piatto , adatto ad ogni stagione.
 Cucinarlo in piena estate, quando i pomodori sono nel pieno della loro maturazione, ed il basilico è profumatissimo vi assicurerete un risultato perfetto.

INGREDIENTI:

1 kg  pomodoro datterino / vesuvio / pizzutello
2 spicchi di aglio
1 confezione  di basilico fresco (2-3 rametti)
olio EVO qb.
sale fine
pepe
1 pizzico di zucchero








 ESECUZIONE:
Lavare i pomodori e tagliarli grossolanamente, in un tegame mettere 3 -4 cucchiai circa di olio EVO  e lo spicchio d’aglio schiacciato  e lo zucchero. Unire anche il pomodoro e fare cuocere con il coperchio un po’ aperto in modo che si asciughi un po’ per circa 10  minuti


 Poco prima che il sugo si asciughi aggiungere il basilico pulito intero.  Il tempo di preparazione e di cottura di questo sugo è uguale al tempo di cottura della pasta.

CONSIGLIO:
Il segreto per fare una buona pasta è quello di togliere la pasta dall'acqua quando l'anima della pasta è ancora bianca.
Mettere il sugo   in una padella grande e scaldarlo, aggiungere  un mezzo bicchiere dell’acqua di cottura.

A fuoco alto fare saltare a fiamma alta fino a quando la pasta non avrà assorbito tutta l’acqua, se fossero ancora poco cotti , ripetere l’operazione.



18/01/14

PESTO ALLA "GENOVESE"





In questi giorni, ho raccolto il basilico che ho seminato questa primavera.

Ho anche trovato una coccinella che vagava sulle foglie, e subito ne ho approfittato e l'ho fotografata.

Durante tutta l’ estate l’ho utilizzato le due profumatissime foglie e , siccome ormai il freddo e’ alle porte, ho raccolto le ultime foglie per preparare il mio pesto alla “genovese”.


Il vero pesto dovrebbe essere pestato nel mortaio, ma io non  avendolo ho  utilizzato un semplicissimo robot da cucina.

Ingredienti:
100 gr di foglie di basilico (io ho utilizzato anche i fiori)
30 gr di pecorino sardo stagionato
 6 noci

50 gr di pinoli
30 gr parmigiano reggiano stagionato
Mezzo bicchiere (tipo nutella) di olio evo (extra vergine d’oliva)
Mezzo cucchiaino di sale fine di Cervia
2 cubetti di ghiaccio
1 contenitore di plastica per fare il ghiaccio





Esecuzione:
Lavare ed asciugare bene il basilico.
In un robot  da cucina frullare olio, pinoli, parmigiano, noci sgusciate, pecorino, sale, ghiaccio.
Il ghiaccio serve ad evitare che la crema ottenuta si scaldi e che a contatto con il basilico lo “alteri”.

Ottenuta la crema, aggiungere il basilico e frullare. Io lascio che il composto non sia troppo fine in quanto preferisco avere un po’ di crocccantezza al palato.

Prendete un contenitore per fare i cubetti di ghiaccio e riempitelo con il pesto,  chiudere e riporre immediatamente in freezer.

Il giorno successivo , togliere i cubetti formati, e metterli in un sacchetto idoneo al feezer.

Con la quantità indicata si ottengono due contenitori (come in foto) più  una tazzina da caffè.
Un cubetto sara’ sufficiente per 1 piatto di pasta.